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L’impatto economico e sociale dei dati aperti – verso un modello sostenibile della piattaforma DYDAS (parte 1).

I “dati aperti” sono dati liberamente accessibili e riutilizzabili per diversi scopi, sono messi a disposizione da enti pubblici e privati, e potrebbero richiedere come unico vincolo per l’uso la citazione della fonte.

Per gli OpenData un anno decisivo è stato il 2009, grazie all’iniziativa Open Government realizzata promossa dall’allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, alla quale ha fatto seguito nello stesso anno, in Europa, la Dichiarazione di Malmö sulle politiche di eGovernment che ha avviato  un percorso di apertura delle amministrazioni europee da attuare nel corso dei 5 anni successivi.

Ad oggi sono migliaia i dataset aperti che consentono la creazione e lo sviluppo di nuove applicazioni in ogni settore, dalla salute alla sicurezza, dall’ambiente al trasporto, etc. ed essi sono sempre più considerati una risorsa essenziale per la creazione di posti di lavoro, per la crescita economica in generale e il progresso sociale.

Nel 2020, uno studio curato dallo European Data Portal ha, infatti, confermato il grande valore economico dei dati aperti in Europa e si stima che per il 2025 saranno 1,12 – 1,97 milioni le persone impiegate nella gestione degli open data.

Per approfondire il tema è a disposizione il rapporto: “The Economic Impact of Open Data Opportunities for value creation in Europe”